Gravità e materia oscura, un legame oltre le distanze

The study has been recently published in The Astrophysical Journal
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Isaac Newton formulò la sua teoria della gravità come un'azione a distanza: un pianeta risente istantaneamente dell'influenza di un altro corpo celeste, indipendentemente dalla distanza che li separa. Questa caratteristica spinse Einstein a sviluppare la celebre teoria della relatività generale, in cui la gravità diventa una deformazione locale dello spaziotempo. Il principio di località afferma che un oggetto è influenzato direttamente solo dall'ambiente circostante: oggetti distanti non possono comunicare tra di loro informazioni in modo istantaneo; conta solo ciò che si trova qui in questo momento. Nel secolo scorso, con la nascita e lo sviluppo della meccanica quantistica, i fisici hanno scoperto che i fenomeni non locali non solo esistono, ma sono fondamentali per comprendere la natura della realtà. Ora un nuovo studio della SISSA – Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati, recentemente pubblicato su The Astrophysical Journal, suggerisce che la materia oscura, uno dei componenti più enigmatici dell'Universo, interagisce con la gravità in modo non locale. Secondo gli autori, i dottorandi Francesco Benetti e Giovanni Gandolfi e il loro supervisore Andrea Lapi, questa scoperta potrebbe fornire una nuova prospettiva per comprendere la natura ancora poco chiara della materia oscura.

 

 

Immagine: NASA's Goddard Space Flight Center/Jenny Hottle