Time perception and sense of touch: a new connection

A new theory shows how we sense the passage of time as we process sensory stimuli

La percezione del tempo trascorso è legata al senso del tatto. Il nuovo studio della SISSA ‘A sensory integration account for time perception’ appena pubblicato su PLOS Computational Biology scopre per la prima volta questa connessione rivelando che uno stimolo tattile viene giudicato più lungo non solo quando oggettivamente dura di più ma anche se è più intenso.

“La sfida posta della comprensione del senso del tempo nelle neuroscienze sta, prima di tutto, nel fatto che non esistono recettori dedicati. Il passare del tempo è un’esperienza sensoriale costruita senza sensori specifici” afferma Mathew E. Diamond, direttore del Tactile Perception and Learning Lab della SISSA.

Alessandro Toso, dottorando della SISSA e primo autore dello studio (firmato anche da Arash Fassihi, Luciano Paz e Francesca Pulecchi) spiega il lavoro condotto dal team: “Abbiamo addestrato uomini e ratti a confrontare la durata di due vibrazioni tattili. L’indizio principale che porta alla nuova teoria è che la durata percepita di una vibrazione aumenta non solo in relazione al tempo effettivo trascorso, ma anche in relazione all’intensità della vibrazione. In altre parole, i soggetti (di entrambe le specie) sentono che una vibrazione più forte dura più a lungo.”

Comunicato stampa

Crediti immagine: chenspec, Pixabay