Parte AGE-IT, sarà il più grande polo di ricerca italiano sull’invecchiamento

The presentation event will take place on Friday 15 September
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È il più grande polo di ricerca sui temi dell’invecchiamento. Funzionerà come un laboratorio scientifico a tutto campo: 350 esperte ed esperti di diverse discipline, sociali, biomediche e tecnologiche, saranno al lavoro per disegnare come deve cambiare la nostra società con l’innalzamento dell’età della popolazione.

Comincia venerdì 15 settembre con la presentazione ufficiale (ore 11, Firenze, Aula Magna dell’Università e online) il percorso di AGE-IT, così si chiama il programma dedicato alle conseguenze e sfide dell’invecchiamento.

AGE-IT per la precisione è un Partenariato Esteso, cioè una delle linee di investimento previste dal Ministero dell’Università e della Ricerca all’interno del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR): il programma è dedicato, appunto, ad una nuova alleanza pubblico-privato per fronteggiare la sfida di una società che invecchia inesorabilmente. Potrà contare su un finanziamento di oltre 114 milioni di euro. L’Università di Firenze guida AGE-IT, una “squadra” composta da 27 partner, tra Università, centri di ricerca, industrie, enti e organizzazioni tra cui la SISSA. 

Le attività della SISSA per AGE-IT

Tutte le componenti dell'Area di Neuroscienze della SISSA partecipano al partenariato esteso AGE-IT finanziato dal PNRR con due progetti. Uno è dedicato allo studio dei fattori protettivi dell'invecchiamento della popolazione umana ed è volto a spiegare le differenze individuali partendo dal costrutto della riserva cognitiva. L'idea sottostante è che istruzione, lavoro e stili di vita possono contribuire a contrastare gli effetti di declino cognitivo imposti dall'invecchiamento. 

il secondo progetto, costruito su un modello animale, lo zebrafish, ha l’obiettivo di studiare i meccanismi molecolari e cellulari legati al processo di invecchiamento cognitivo. Il focus è sui cambiamenti nella integrità sinaptica correlati al declino delle funzioni comportamentali complesse, combinando l’invecchiamento fisiologico con fattori di stress, come paura e ansia, e studiando l’impatto di queste variabili anche attraverso strumenti di machine learning e di teoria dell’informazione.

Immagine da Pixabay di TheDigitalArtist