Come navicelle submicroscopiche: fiocchi di grafene per controllare l’attività dei neuroni

A new piece of research by Laura Ballerini's group in Nano Letters

Come in un romanzo di fantascienza, minuscole navicelle in grado di raggiungere uno specifico sito del cervello e lì influenzare il funzionamento di particolari tipi di neuroni o veicolare farmaci: aprono orizzonti dai sapori davvero futuribili i fiocchi di grafene oggetto della nuova ricerca del gruppo della professoressa della SISSA Laura Ballerini che, con la ricercatrice Rossana Rauti, è la responsabile dello studio appena pubblicato sulla rivista “Nano Letters”. Grandi appena un milionesimo di metro, queste particelle si sono dimostrate in grado di interferire con la trasmissione del segnale da parte di specifiche cellule nervose, dette “eccitatorie”, verso altri neuroni. Non solo: la loro azione è risultata estremamente selettiva, perché tra tutti quelli possibili, vanno a raggiungere e interagire solo e soltanto con una specifica tipologia di neuroni. Inoltre, come ha dimostrato lo studio, lo fanno in maniera reversibile, perché spariscono senza lasciare traccia dopo pochi giorni dalla somministrazione.

Una ricerca di base che, con queste positive evidenze, potrebbe dare il via a ulteriori ricerche volte a indagarne i possibili risvolti terapeutici per il trattamento di problematiche, quali l’epilessia, in cui si registra un eccesso dell’attività dei neuroni eccitatori o per studiare modi innovativi per il trasporto in situ di sostanze terapeutiche. La ricerca, effettuata in collaborazione con le università di Trieste, Manchester e Strasburgo, è condotta nell’ambito della Graphene Flagship, il grande finanziamento dell’Unione Europea che mira a indagare le potenzialità del grafene nei settori più diversi, da quello biomedico a quello industriale.