Via libera dell’ESA per cercare le onde gravitazionali dallo spazio

Il lancio previsto per il 2035: SISSA è parte del consorzio internazionale
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Lisa Mission ESA art

Il Scientific Program Committee dell'Agenzia Spaziale Europea ha approvato formalmente la missione Laser Interferometer Space Antenna (LISA). Questo passaggio, formalmente chiamato 'adozione', autorizza la costruzione degli strumenti e delle navicelle spaziali, per cui l'Agenzia Spaziale Italiana avrà un ruolo fondamentale. Guidata dall'ESA, con la partecipazione della NASA e delle agenzie spaziali nazionali, la missione è stata resa possibile da un consorzio internazionale di scienziati, il LISA Consortium, che include anche ricercatori della SISSA.

"L'adozione di LISA da parte dell'ESA è un momento cruciale per l'astrofisica delle onde gravitazionali. LISA osserverà buchi neri milioni di volte più pesanti del Sole fino all'alba cosmica, quando si formarono le prime galassie, aiutandoci a comprendere la formazione delle strutture nell'universo primordiale." spiega Enrico Barausse, professore alla SISSA e chair del Fundamental Physics working group del consorzio, che si occupa di esplorare le implicazioni di missione per la fisica fondamentale e la gravità. "LISA testerà anche la validità della teoria della Relatività Generale di Einstein con un'accuratezza senza precedenti in regimi altamente dinamici caratterizzati da campi gravitazionali forti e velocità vicine alla velocità della luce, un ambito di ricerca che potrebbe rivoluzionare la nostra comprensione della fisica fondamentale e della cosmologia."

LISA sarà composta da un trio di satelliti che seguiranno la Terra nella sua orbita attorno al Sole, formando un triangolo equilatero nello spazio, con ogni lato lungo più di sei volte la distanza tra la Terra e la Luna (2,5 milioni di km). Questa configurazione permetterà uno scambio preciso di raggi laser tra le navicelle, che riveleranno grazie a minute variazioni nella distanza tra i satelliti il passaggio delle onde gravitazionali, anche a frequenze più basse di quelle possibili con gli strumenti da terra.

Leggi il comunicato stampa ESA (en)