Introducing flaws into liquid crystals by inserting microspheres and then controlling them with electrical fields: that, in a nutshell, is the rationale behind a method that could be exploited for a new generation of advanced materials, potentially useful for optical technologies, electronic displays and e-readers. A team of scientists (including research fellows at the International School for Advanced Studies, SISSA, in Trieste) has just published a paper in the journal Physical Review Letters where they describe just how this approach works and provide the results of a computer simulation.
Introdurre imperfezioni in cristalli liquidi inserendovi microsfere e poi controllarle con dei campi elettrici: questa in sintesi è la logica dietro a una metodologia che potrebbe essere sfruttata per una nuova generazione di materiali avanzati, utili per tecnologie ottiche come i display elettronici e gli e-reader. Un team di scienziati (fra cui alcuni ricercatori della Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati (SISSA) di Trieste) ha pubblicato su Physical Review Letters un lavoro che descrive come funziona questo approccio e i risultati di uno studio basato sulla simulazione al computer.