How our past shapes the present: new article in Nature Communications

Immagine
Immagine grande.png

La nostra esperienza del presente si basa sul recente passato: è quello che dimostra un nuovo studio del gruppo del professor Mathew Diamond della SISSA appena pubblicato su Nature Communications. I ricercatori hanno studiato in particolare gli algoritmi che il cervello impiega per interpretare ogni nuova sensazione tattile in funzione degli stimoli ricevuti in precedenza. Secondo le parole del Professor Diamond il risultato principale del lavoro è semplice: “Nella percezione del mondo, la storia delle nostre esperienze crea un contesto per comprendere il presente”.

La squadra di ricercatori, che include Iacopo Hachen, Sebastian Reinartz, Romain Brasselet e Alisea Stroligo, hanno prima osservato il fenomeno nei ratti e poi scoperto che gli stessi algoritmi si estendono agli esseri umani. Il team ha investigato in particolare l’influenza dell’intensità degli stimoli precedenti sulla percezione di uno stimolo nel presente. E ha così scoperto che l’intensità di una breve vibrazione, applicata sulla punta delle dita (nei soggetti umani) o sulle vibrisse (nei ratti), determina come le successive vibrazioni saranno percepite e giudicate. Sulla base di queste osservazioni, gli autori hanno creato un modello matematico in grado di predire quanto forte o debole una vibrazione sarà percepita sulla base della recente esperienza sensoriale di ciascun individuo.