The nose reveals our relationship with emotions

A new study about olfaction and alexithymia in Scientific Reports

Do you express your emotions? Are you able to name them, talk about them, relate to your feelings? If your answer is not an unqualified yes, you might be among the 10 percent of the healthy population who has difficulty processing the emotions they experience: a psychological condition known as alexithymia. An alexithymic individual has difficulty, to a greater or lesser degree, in relating to the sensations – ranging from joy to fear, from disgust to anger – which make up our experience. New research conducted at SISSA in Trieste and published in the scientific journal Scientific Reports seeks to shed light on new aspects of the condition, using a hitherto completely untested approach. Specifically, given the close link which exists between the perception of smells and emotions, the scientists Cinzia Cecchetto, Raffaella Rumiati and Marilena Aiello used olfactory tests: “There is a partial overlap between the areas in our brains which deal with olfactory perception and those which process emotions. A test such as this may, therefore, be particularly suitable for studying this specific psychological condition” explains Aiello, who coordinated the research.

62 individuals divided into three groups according to the severity of alexithymia (high, medium and low) underwent a series of olfactory tests in order to investigate their reaction to different types of stimulation. The scientists found that alexithymic individuals differ from others in their reaction to smells. What specifically distinguishes them are their physiological parameters, such as their heart rate or the electrical conductivity of their skin, which resulted accelerated. The tests also showed that there are differences in reactions between subjects characterised by affective alexithymia, in which the sphere of sensations, imagination and creativity is restricted, and those with cognitive alexithymia, which compromises the ability to identify, express and distinguish emotions.

“The results obtained” explain Cinzia Cecchetto and Marilena Aiello “show that one of the characteristics of alexithymia is the altered physiological response to olfactory stimuli.” They also point to another interesting fact: “Contrary to what one might expect, this study shows how the physiological reactions of alexithymic individuals to emotions induced by smells are not less but rather more intense. It is as if these subjects find themselves in a situation of perpetual, extreme activation in relation to their emotions which appears to make them insensitive to changes in them, to differences, to the colour shades that enrich our daily lives. It is a counterintuitive yet particularly significant scientific observation”. (Image by PIXABAY)

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Esprimete le vostre emozioni, sapete dare loro un nome, parlarne, confrontarvi con il vostro sentire? Se la risposta alla domanda non è un sì pieno, potreste far parte di quel 10% della popolazione sana che soffre di una difficoltà a elaborare le emozioni vissute, una condizione psicologica nota come alessitimia. Un individuo alessitimico ha problemi più o meno marcati a rapportarsi con quelle sensazioni, dalla gioia alla paura, dal disgusto alla rabbia, che fanno parte del nostro vissuto interiore. Una nuova ricerca della SISSA di Trieste pubblicata sulla rivista scientifica Scientific Report ha cercato di far luce su nuovi aspetti di questa condizione utilizzando un approccio del tutto inedito. In particolare, visto lo stretto legame esistente tra la percezione degli odori e le emozioni, le scienziate Cinzia Cecchetto, Raffaella Rumiati e Marilena Aiello hanno utilizzato dei test olfattivi: “Esiste una parziale sovrapposizione nel nostro cervello tra le aree che si occupano della percezione degli odori e quelle in cui vengono elaborate le emozioni. Un test come questo può essere pertanto molto adatto a studiare questa particolare condizione psicologica” spiega Aiello, che è stata coordinatrice della ricerca.

62 individui divisi in tre gruppi per grado di alessitimia (alto, medio e basso) sono stati sottoposti a dei test olfattivi per capire la loro reazione a diversi tipi di stimolazione. Le scienziate hanno scoperto così che gli individui alessitimici reagiscono agli odori in maniera diversa dagli altri. A differenziarsi, in particolare, sono i loro parametri fisiologici, come il battito cardiaco o la conduttività elettrica cutanea, che risultano accelerati. Grazie a questi test, le scienziate hanno anche dimostrato che esistono delle differenze nelle reazioni tra i soggetti contraddistinti da un’alessitimia di tipo affettivo, in cui a essere limitata è la sfera delle sensazioni, la fantasia, la creatività, rispetto a quelli che presentano un’alessitimia di tipo cognitivo, in cui a essere compromessa è la capacità di identificare le emozioni, di verbalizzarle e di distinguerle.

“I risultati raccolti” spiegano Cinzia Cecchetto e Marilena Aiello “evidenziano come l’alessitimia si caratterizzi anche per un’alterata risposta fisiologica agli stimoli olfattivi”. Con un ulteriore dato interessante: “Al contrario di quanto ci si potrebbe aspettare, questo studio dimostra come le reazioni fisiologiche alle emozioni indotte dagli odori negli alessitimici non siano ridotte rispetto a quelle degli altri individui ma, al contrario, risultino aumentate. Come se questi soggetti si trovassero in una situazione di perenne ed estrema attivazione nei confronti delle emozioni che li renderebbe insensibili ai loro cambiamenti, alle differenze, alle coloriture che arricchiscono il nostro vivere quotidiano. È un’osservazione controintuitiva ma scientificamente particolarmente rilevante”. 

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